COS’E’ IL SANGUE INTERO?
Si definisce "sangue intero" il sangue prelevato, a scopo trasfusionale, da un donatore riconosciuto idoneo ai sensi della normativa vigente, utilizzando materiale monouso, sterile e sacche regolarmente utilizzate e contenenti una soluzione anticoagulante-conservante. La quantità di sangue intero prelevata da ogni donatore è pari a 450 ml ± 10%. Il numero massimo di donazioni di sangue intero nell’anno non deve essere superiore a 4 per l’uomo e a 2 per la donna in età fertile. Il sangue intero risulta composto da una componente corpuscolata (globuli rossi, globuli bianchi e piastrine) e da una componente liquida contenente proteine e sali (plasma). Poiché tutte queste componenti hanno diverse proprietà e diversi tempi e modi di conservazione, per garantirne l’efficacia è necessario provvedere alla loro rapida separazione: il sangue intero mantiene infatti tutte le sue proprietà per un periodo di tempo limitato pari a circa 24 ore. Pertanto le unità di sangue intero non vengono utilizzate come tali se non in rarissimi casi.
COSA SI PUO’ OTTENERE DAL SANGUE INTERO?
La separazione del sangue intero nei diversi emocomponenti si ottiene mediante l’utilizzo di centrifughe refrigerate sfruttando il diverso peso specifico degli emocomponenti stessi. Da una unità di sangue intero è possibile ottenere:
1. globuli rossi concentrati: mediante la rimozione di parte del plasma. A seconda delle tecniche di separazione utilizzate e in seguito ad ulteriori lavorazioni, dai globuli rossi concentrati si possono ottenere: • globuli rossi concentrati privi di buffy coat, privi della maggior parte dei globuli bianchi e delle piastrine, riducendo in tale maniera le reazioni febbrili dovute ai globuli bianchi • globuli rossi concentrati filtrati, privi di tutti i globuli bianchi, (vengono adoperati particolari filtri che trattengono i globuli bianchi) riducendo o eliminando del tutto le reazioni febbrili dovute ai globuli bianchi • globuli rossi concentrati lavati, privi delle proteine presenti nel plasma. L’utilizzo di tale emocomponente riduce le reazioni allergiche alle proteine plasmatiche in categorie selezionate di pazienti. Questo emocomponente, dopo la rimozione del plasma, per garantirne un’ottimale conservazione, viene risospeso in una soluzione additiva che ne permette la conservazione per 42 giorni ad una temperatura compresa tra +2°C e +6°C in appositi frigoriferi che garantiscono una temperatura costante e monitorata. Viene utilizzato per i soggetti con carenza di emoglobina (anemici).
2. plasma fresco congelato: è la “parte liquida” del sangue, contiene i fattori della coagulazione, proteine e albumina. La quantità di plasma che si può ottenere da un’unità di sangue intero è di circa 250 ml. La maggior parte del plasma viene inviato all’industria, convenzionata su base regionale, che procede alla sua lavorazione con produzione dei diversi plamaderivati (albumina, immunoglobuline, fattori coagulativi, ecc.) fornendoli quindi alle strutture sanitarie. Il plasma che viene destinato direttamente all’uso clinico viene sottoposto ad un procedimento per l’inattivazione di eventuali virus o batteri (noti e non noti). Per garantirne l’efficacia terapeutica il plasma deve essere congelato entro 6 ore dal prelievo e va conservato a –30°C: può essere utilizzato entro 24 mesi dal prelievo. Viene essenzialmente utilizzato, come tale, per i pazienti con problemi di coagulazione.
3. piastrine da singolo donatore: sono le cellule che prevengono e arrestano le emorragie. Vengono ottenute dal sangue intero utilizzando particolari procedure di centrifugazione. Per ottenere una quantità idonea alla trasfusione di un soggetto adulto, sono necessari i concentrati piastrinici provenienti da almeno 6 unità di sangue intero. Vanno conservate ad una temperatura compresa tra +20°C e +24°C in agitazione continua in particolari armadi termostatati che garantiscono queste modalità di conservazione. Vanno utilizzate entro 5 giorni dal prelievo in pazienti neoplastici in corso di chemioterapia, in trapiantati di midollo osseo e in pazienti sottoposti ad interventi di cardiochirurgia.
4. buffy coat: costituito da globuli bianchi e piastrine frammisti ad una piccola quantità di globuli rossi e sospesi in plasma. Può essere utilizzato, tramite particolari tecniche di lavorazione, per la produzione di concentrati piastrinici che hanno le stesse caratteristiche dei concentrati piastrinici da singolo donatore.