Il 47% degli infortuni in edilizia avviene per caduta dall’alto, la maggior parte di questi in fase di manutenzione.
La situazione di rischio maggiore si presenta con la manutenzione ordinaria dei tetti, interventi su antenne TV-SAT, impianti fotovoltaici e termici ecc. oppure nelle piccole attività gestite in autonomia dal proprietario come la pulizia delle grondaie. In queste situazioni la persona si trova molto spesso esposta a rischi di caduta dall’alto.
Per evitare tale rischio l’art. 79 bis della L.R. 61/85 dispone che “ i progetti relativi ad interventi edilizi che riguardano nuove costruzioni o edifici esistenti debbano prevedere nella documentazione allegata alla richiesta relativa al titolo abilitativo o alla denuncia di inizio di attività, idonee misure preventive e protettive che consentano anche nella successiva fase di manutenzione, l’accesso, il transito e l’esecuzione dei lavori in quota in condizioni di sicurezza”.
Secondo la DGRV 2774/09 la mancata previsione delle suddette misure costituisce causa ostativa al rilascio alla concessione o autorizzazione a costruire ed impedisce altresì, l’utile decorso del termine per l’efficacia della denuncia di inizio attività.
L’installazione obbligatoria di apprestamenti permanenti favorisce imprese e committenti anche negli interventi di manutenzione straordinaria. L’investimento iniziale viene rapidamente recuperato nel corso della vita dell’edificio da una riduzione dei costi sulle manutenzioni successive.