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Donazione Placenta

La placenta è un organo che si forma nell'utero durante la gravidanza ed è deputata a nutrire, proteggere e sostenere la crescita del feto. La placenta viene donata al fine di recuperare la membrana amniotica. La membrana amniotica è dotata di importanti proprietà rigenerative, antinfiammatorie e analgesiche che facilitano la cicatrizzazione e la guarigione di diverse patologie quali ulcere, ustioni e difetti oculari. La donazione della placenta permette di migliorare le condizioni di vita di molti pazienti spesso vincolati a terapie lunghe e dolorose. La donazione della placenta può essere effettuata solo in caso di taglio cesareo elettivo e in assenza di controindicazioni materne o fetali. La donazione è un atto gratuito che non comporta alcun rischio alla mamma e al neonato.

COME POSSO DONARE?

Al momento del pre-ricovero alle mamme candidabili verrà consegnato un depliant informativo e proposta la donazione. In caso di consenso la mamma donatrice sarà contattata dal personale del coordinamento ospedaliero trapianti tramite telefonata in cui si accerta l'assenza di controindicazioni con una breve intervista. Il consenso verrà firmato il giorno del ricovero.

COME AVVIENE LA DONAZIONE DELLA PLACENTA?

Al momento del ricovero, se la mamma conferma al personale ostetrico la volontà di essere donatrice, verrà effettuato un prelievo di sangue. La placenta verrà raccolta, in seguito alla nascita del neonato, e posizionata in un contenitore sterile. Provette di sangue e placenta saranno inviate alla Fondazione Banca dei Tessuti di Treviso - Onlus dove verranno processate per valutare e garantire la qualità del tessuto donato.

CHI PUO' DONARE?

Puoi donare se: - il parto avviene con taglio cesareo programmato dopo le 35 SG o dopo le 33 in caso di parto gemellare - non sono state evidenziate malformazioni e/o patologie del neonato - non ci sono malattie genetiche della mamma o del neonato, malattie neurologiche o autoimmuni, neoplasie pregresse o in atto - non ci sono storie di alcolismo, tossicodipendenza o comportamenti sociali a rischio per malattie trasmissibili - la mamma non soffre di diabete (trattato con insulina o terapia orale) o infezioni sistemiche in atto.

PER MAGGIORI INFORMAZIONI:

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DONA LA PLACENTA. DALLA VITA UN DONO DI VITA

La placenta è l’organo che nutre il bambino durante la vita intra-uterina. La placenta viene donata al fine di recuperare la membrana amniotica. La membrana amniotica, ossia la “pellicola” che riveste il bambino e le “acque” fino al parto, è infatti ricca di cellule staminali e pertanto dotata di proprietà rigenerative e anti-infiammatorie, che facilitano la cicatrizzazione e la guarigione dei tessuti in patologie quali ulcere, ustioni e difetti oculari. La placenta può essere donata solo in caso di taglio cesareo elettivo, ossia non urgente, e in assenza di patologie materne o fetali che controindichino la donazione.

COME DIVENTO MAMMA DONATRICE?

Al momento della programmazione del taglio cesareo alle mamme candidabili verrà proposto di aderire alla donazione della placenta. Se la mamma desidera essere donatrice verrà quindi organizzato un colloquio per verificare l’assenza di controindicazioni alla donazione e firmare il consenso. Al colloquio la mamma deve portare:

  • la cartella della gravidanza (tutti gli esami del sangue, le visite e le ecografie fatti dall’inizio della gravidanza)

LA DONAZIONE PUO’ ESSERE PERICOLOSA PER ME O PER IL MIO BAMBINO?

No, la donazione della placenta non comporta alcun rischio né per la mamma né per il neonato.

COME AVVIENE LA DONAZIONE DELLA PLACENTA?

La donazione può avvenire solo in caso di taglio cesareo programmato e in assenza di controindicazioni. Al momento del ricovero la mamma conferma al personale ostetrico la volontà di donare la placenta. L’ostetrica presente al momento del ricovero esegue alla mamma un prelievo di sangue. Se non sono insorte controindicazioni alla donazione, la placenta, una volta espulsa dall’utero dopo la nascita del bambino da taglio cesareo, viene posta in un contenitore sterile e quindi mantenuta al fresco fino al suo invio alla Fondazione Banca dei Tessuti di Treviso (FBTV) – Onlus.

IN QUALI CASI LA PLACENTA NON PUO’ ESSERE DONATA?

Le controindicazioni alla donazione della placenta sono:

  • parto per via vaginale o taglio cesareo in urgenza 
  • età gestazionale inferiore a 35 settimane per le gravidanze singole e a 33 settimane per le gravidanze gemellari 
  • note malformazioni e/o patologie del feto 
  • alterazioni del battito cardiaco fetale 
  • madre o neonato affetti da note malattie genetiche, neurologiche, autoimmuni 
  • madre affetta da diabete di tipo 1 o diabete gestazionale insulino-dipendente 
  • madre affetta da tumore pregresso o in atto 
  • madre con infezione in atto 
  • madre alcolista o tossicodipendente, attiva o in passato 
  • comportamenti a rischio per malattie trasmissibili, di uno o entrambi i genitori 
  • rottura delle membrane amniotiche (“rottura delle acque”) con liquido amniotico tinto (“liquido verde”) prima o durante il taglio cesareo 
  • tampone vagino-rettale e/o urinocoltura con positività per Streptococcus Agalactiae (SGB)

Inoltre, per motivi organizzativi, sono esclusi dalla donazione i tagli cesarei che avvengono dalle ore 12.00 del giovedì alle ore 12.00 della domenica.

PUO’ SUCCEDERE CHE LA PLACENTA INVIATA ALLA FBTV NON POSSA ESSERE USATA PER LA DONAZIONE?

Si, sulla base di valutazioni eseguite presso la Fondazione Banca dei Tessuti di Treviso (FBTV) – Onlus può accadere che la placenta non sia idonea alla donazione. In tal caso, se la mamma ha prestato il suo consenso, la placenta può essere usato a scopo di ricerca: anche questo è un atto di grande importanza e generosità.

IO E IL MIO BAMBINO DOVREMO FARE CONTROLLI AGGIUNTIVI?

No, fatta eccezione per il prelievo di sangue addizionale che viene fatto alla mamma donatrice al momento del ricovero

Ultimo aggiornamento: 02/10/2023