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Home > Io dono > Donazione Cordone Ombelicale

Donazione Cordone Ombelicale

Nel sangue del cordone sono contenute cellule staminali ematopoietiche (CSE), che sono in grado di generare cellule del sangue (come globuli rossi, globuli bianchi e piastrine) che possono essere utilizzate per curare malattie del sangue e del sistema immunitario.

Le donne in gravidanza, che partoriranno presso l'ospedale di Bassano del Grappa e che desiderano donare il sangue del cordone ombelicale, devono effettuare un colloquio per verificare l'idoneità. E' semplicemente necessario contattare il Servizio Trasfusionale al numero 0445-571465, dal lunedì al venerdì, in una fascia orario tra le 13.00 e le 15.30. Al colloquio, che si svolge tra le 34 e le 36 settimane gestazionali, verranno fornite tutte le informazioni necessarie, firmato il consenso e verificata l'idoneità alla donazione.

E' necessario portare al colloquio:

  • tutta la documentazione della gravidanza (esami del sangue, visite e ecografie)
  • tessera sanitaria e documento d'identità

Il sangue cordonale è il sangue che rimane nei vasi cordonali e placentari dopo che è avvenuta la nascita ed il cordone ombelicale è stato tagliato. Normalmente questo sangue viene eliminato insieme alla placenta, ma può essere raccolto e quindi donato.

Il sangue del cordone ombelicale è una fonte preziosa di cellule staminali ematopoietiche (CSE), ossia cellule staminali che sono in grado di generare cellule del sangue (globuli rossi, globuli bianchi e piastrine). Queste cellule possono essere utilizzate per curare bambini, e talvolta anche adulti, che siano affetti da malattie tumorali, come la leucemia e i linfomi, e non tumorali, come la talassemia, l’aplasia midollare e le immunodeficienze congenite. Tutte queste patologie sono gravi e potenzialmente mortali, pertanto la donazione del sangue cordonale è un gesto di grande generosità ed estrema importanza.

COME DIVENTO MAMMA DONATRICE? Le donne in gravidanza, che desiderano donare il sangue cordonale e che intendono partorire presso il presidio ospedaliero di Santorso, devono semplicemente contattare il Servizio Trasfusionale ai seguenti numeri: 0445-571465, 0445-571466, 0445-388193, dal lunedì al venerdì dalle 13.30 alle 15.00. Si consiglia di chiamare entro le 33 settimane di gravidanza, in quanto il colloquio per verificare l’idoneità alla donazione si svolge fra le 34 e le 36 settimane di gravidanza. Al colloquio la mamma deve portare:

  • la cartella della gravidanza (tutti gli esami del sangue, le visite e le ecografie fatti dall’inizio della gravidanza)
  • la tessera sanitaria in corso di validità
  • la documentazione che le viene inviata via e-mail o posta al momento della prenotazione, stampata e debitamente compilata

All’appuntamento per la valutazione dell’idoneità alla donazione di sangue cordonale può presentarsi sia la coppia donatrice che la mamma da sola. Se la mamma/coppia risulta idonea alla donazione verranno svolti alcuni esami del sangue e verrà consegnata la documentazione da presentare all’arrivo in Sala Parto.

LA DONAZIONE PUO’ ESSERE PERICOLOSA PER ME O PER IL MIO BAMBINO? No, la donazione del sangue cordonale non comporta alcun rischio né per la mamma né per il neonato.

COME AVVIENE LA DONAZIONE DEL SANGUE CORDONALE? La donazione può avvenire sia dopo il parto naturale sia dopo il parto cesareo programmato, purché siano state compiute le 37 settimane gestazionali. Al momento del ricovero la mamma consegna al personale ostetrico la documentazione che le è stata fornita al termine del colloquio di idoneità. Se non sono insorte controindicazioni alla donazione durante il travaglio e il parto, dopo il parto l’ostetrica procede al clampaggio (chiusura) del cordone ombelicale entro 1 minuto dalla nascita e quindi alla raccolta del sangue cordonale nell’apposita sacca. Inoltre esegue un prelievo di sangue alla mamma.

CI SONO CASI IN CUI IL SANGUE NON PUO’ ESSERE RACCOLTO? Si, in alcuni casi il sangue non può essere raccolto nonostante la mamma/coppia sia risultata idonea al colloquio preliminare. Sono i seguenti:

  • febbre della mamma > 38° nelle 24 ore precedenti al parto
  • emorragia della mamma dopo il parto • parto operativo (utilizzo della “ventosa”) o taglio cesareo urgente
  • rottura delle membrane amniotiche (“rottura delle acque”) da più di 12 ore o liquido amniotico tinto M3 (“verde”)
  • parto prematuro (prima di 37 settimane gestazionali)
  • pre-eclampsia o eclampsia (patologie correlate alla pressione alta in gravidanza)
  • distacco della placenta
  • ipotensione (pressione della mamma estremamente bassa) o compromissione delle funzioni vitali della mamma dopo il parto
  • compromissione o malformazioni del neonato alla nascita

PUO’ SUCCEDERE CHE IL SANGUE RACCOLTO NON POSSA ESSERE DONATO? Si, succede nel caso in cui la quantità raccolta sia insufficiente. In tal caso, se la mamma ha prestato il suo consenso, il sangue raccolto può essere usato a scopo di ricerca: anche questo è un atto di grande importanza e generosità.

IO E IL MIO BAMBINO DOVREMO FARE CONTROLLI AGGIUNTIVI? Si, verrà programmato dal servizio trasfusionale un controllo a 7 mesi per il bambino e un controllo a 6-12 mesi dal parto per la mamma. Solo dopo questi controlli, per la sicurezza sia dei donatori che dei riceventi, il sangue cordonale potrà esser utilizzato per curare chi ne ha necessità.

DOVE VIENE INVIATO IL SANGUE CORDONALE CHE HO DONATO? Le unità di sangue cordonale raccolte vengono inviate alla banca pubblica che ha sede presso l’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona.

A CHI E’ DESTINATO IL SANGUE CORDONALE CHE HO DONATO? Il sangue cordonale donato entra in un programma internazionale di solidarietà e di dono, ed è pertanto disponibile per qualunque ricevente, in qualunque momento ed in qualunque parte del mondo. Affinché questo possa continuare è importante che sempre più mamme donino volontariamente il sangue del cordone ombelicale alla nascita del proprio bambino.

POSSO CHIEDERE DI CONSERVARE IL SANGUE CORDONALE PER MIO FIGLIO O PER UN MEMBRO DELLA NOSTRA FAMIGLIA? La conservazione gratuita nelle banche pubbliche del sangue cordonale per uso autologo (al neonato stesso) o dedicato (a un familiare) è consentita solo nel caso in cui:

  • sia diagnosticata una patologia trattabile con le cellule staminali ematopoietiche nel neonato al momento della nascita o in un familiare;
  • la famiglia sia a rischio di avere figli affetti da malattie geneticamente determinate per le quali risulti appropriato l’utilizzo delle cellule staminali da sangue cordonale.

In tutti gli altri casi la legge italiana non consente la conservazione autologa del sangue cordonali, sia perché ispirata a criteri di solidarietà sia perché la probabilità di usare le proprie cellule cordonali (in assenza delle indicazioni sopra indicate) è bassissima (1 su 100mila).

Ultimo aggiornamento: 05/07/2023